Tante le novità in campo fiscale introdotte dalla legge di Bilancio 2018 a partire dalla dichiarazione IVA (ma anche dei redditi) precompilata fino alla fatturazione elettronica obbligatoria per tutti che dovrebbe entrare in vigore dal 1 gennaio 2019. Il condizionale, però, è d’obbligo visto che più volte, quando c’è di mezzo il fisco ci siamo trovati di fronte a una serie di ritardi e rinvii.
Dicevamo, appunto, che la prima grande novità, pronta a rivoluzionare il pianeta fisco è sicuramente la tanto annunciata introduzione dell’obbligo di emettere e ricevere le fatture in modalità elettronica per tutti i titolari di partita IVA; dunque, non solo, come avviene ora, nei rapporti con la Pubblica Amministrazione (dal giugno 2014, la fattura elettronica è diventata obbligatoria per tutti i titolari di partita IVA che intrattengono rapporti commerciali con le PA con l’Agenzia delle Entrate insieme alla Sogei che hanno messo a punto un sistema gratuito per le fatture elettroniche PA, chiamato SdI, Sistema di interscambio) ma anche nei rapporti tra privati (operazioni B2B).
COSA CAMBIA – Da gennaio 2019, tutte le imprese, per farsi pagare dai clienti e per pagare i fornitori, dovranno per forza emettere e ricevere una fattura elettronica. Una rivoluzione che vedrà un anteprima già a luglio di quest’anno quando l’obbligo della fattura digitale scatterà per le cessioni di benzina o gasolio per motori e per le prestazioni dei subappaltatori nel quadro di un contratto di appalti pubblici.
Poi, dal 1° gennaio 2019, l’obbligo sarà esteso a tutte le operazioni business to business e viaggerà attraverso il Sistema di interscambio (lo Sdi), lo stesso canale in cui sono già transitate le fatture elettroniche verso la Pubblica amministrazione.
L’obiettivo è duplice: da un lato di punto a ridurre l’evasione fiscale, dall’altro lavorare nella direzione della tanto auspicata semplificazione fiscale con la conseguente riduzione del numero degli adempimenti fiscali.
Ma sarà davvero tutto più semplice? Intanto è gia caos. Confartigianato parla di “rivoluzione troppo repentina per le piccole imprese” e la CNA ha già chiesto il rinvio.
“L’entrata in vigore della fatturazione elettronica obbligatoria per tutte le imprese tra soli nove mesi rischia di arrecare un grave danno al sistema produttivo, in particolare alle imprese di minore dimensione. Per questo ne è indispensabile un rinvio”. È quanto emerge, appunto, dai lavori della Commissione nazionale di 19 esperti costituita dalla CNA.
AVVIO RESPONSABILE – La Commissione ha messo in luce i pesanti rischi dell’appuntamento del primo gennaio 2019. Non ritiene una scelta saggia l’avvio del sistema senza farlo precedere da un periodo adeguato di sperimentazione e di test rigorosi e controllati, concordati e condivisi con le grandi associazioni di rappresentanza delle imprese. Va scongiurato, prima di tutto, il rischio che si blocchi rendendo impossibile l’arrivo delle fatture a destinazione e il relativo incasso.
QUESTIONE DI FIRMA – Insieme all’avvio graduale occorre eliminare da queste procedure la firma elettronica, riducendo all’osso le informazioni necessarie alla compilazione corretta e completa della fattura elettronica.
Su richiesta delle imprese, inoltre, lo SDI (Servizio di interscambio digitale dell’Agenzia delle Entrate) dovrà trasmettere le fatture anche agli intermediari e fornire gratuitamente il servizio di archiviazione elettronica delle fatture per tutti i fini fiscali e civilistici.
La Commissione di esperti ha anche chiesto che contestualmente all’entrata in vigore della fatturazione elettronica, vengano:
– eliminati split payment, reverse charge e obbligo di comunicazione dei dati delle liquidazioni Iva;
– innalzato il limite da cui scatta l’obbligo di apposizione del visto di conformità per poter compensare i crediti fiscali da 5mila a 50mila euro;
– effettuati i rimborsi Iva entro tre mesi dalla presentazione della dichiarazione annuale;
– ridotta in maniera consistente la ritenuta dell’8% sui bonifici relativi a spese per lavori edili per cui si rende applicabile la detrazione fiscale.